martedì 14 aprile 2015

I draghi..

Il drago di terra
Rappresenta il Subconscio.
Oggetto sacro: Pietra di Fail
Punto cardinale: Ovest
Colore: Nero
Stagione: Fomhar (Autunno)
Pianta: Pioppo bianco
Giorno: Equinozio d’autunno
È il custode dei tesori nascosti nei tumuli sepolcrali, ed è ancora assopito, perché aspetta il risveglio della fine dei tempi. Rappresenta la coscienza che si sta risvegliando e il viaggio dell’anima tra una trasmigrazione e l’altra.

Il drago d'acqua
Rappresenta l’Inconscio.
Oggetto sacro: Calderone di Dagda
Punto cardinale: Nord
Colore: blu
Stagione: Geimhereach (Inverno)
Pianta: Abete bianco
Giorno: Solstizio d’inverno
È alla soglia dell’Altromondo, e ci guida verso il Mondo Sotterraneo. L’Inconscio che vede il sorgere della consapevolezza dei desideri irrisolti. Le potenzialità della psiche umana vengono sorvegliate dal drago, per impedirci di usarle in modo inappropriato. Simboleggia anche la trasmutazione e la profondità di sentimento.

Il drago di fuoco
Rappresenta l’Io, la Coscienza del Sé.
Oggetto sacro: Spada di Nuada
Punto cardinale: Sud
Colore: Rosso
Stagione Samhradh (Estate)
Pianta: Erica
Giorno: Solstizio d’estate
È il Fuoco Interiore, NWYRE (Kundalini), che circola nei centri psichici del corpo umano (Chakra). È colui che ci risveglia al nuovo Cammino palingenetico. I poteri interiori sono pericolosi, pertanto questo drago ci appare minaccioso per metterci in guardia; dobbiamo risalire i gradini della piramide senza affrettare il passo. 

Il drago d'aria
Rappresenta la Super-coscienza.
Oggetto sacro: Lancia di Lugh
Punto cardinale: Est
Colore: Verde
Stagione: Earrach (Primavera)
Pianta: Ginestra
Giorno: Equinozio di primavera
Risveglia i livelli più alti della Coscienza e viene associato al Fulmine e al Tuono. Chi è alla ricerca dell’Illuminazione, riesce a trovarla, ma ad un livello superiore. L’Ispirazione è magica, perché ci mette a diretto contatto con l’Astrale. È il drago che ci può apparire anche nei sogni. Rappresentano le quattro Opere alchemiche della Nigredo, Viriditas, Albedo e Rubedo, egregiamente spiegate dal Gentili nel suo libro “La Luce di Kemi, le Fonti dell’Alchimia”, edito da Kemi Hator (Milano – ristampa del 1992).

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